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 " A me tremavano un po’ le gambe; provavo paura retrospettiva, e insieme una certa sciocca fierezza, per aver confermato un’ipotesi, e per aver scatenato una forza della natura. Era proprio idrogeno, dunque: lo stesso che brucia nel sole e nelle stelle, e dalla cui condensazione si formano in eterno silenzio gli universi."

                                                                                                                     Primo Levi .

                                                                                 


Abbiamo scelto di leggere questo capitolo dal libro "Il sistema periodico" ai nostri compagni di quinta.

Idrogeno è un episodio divertente in cui Primo, che frequenta il  liceo classico,  entra di nascosto nel laboratorio di chimica del fratello di un amico per provare a svolgere alcuni esperimenti. Dopo aver tentato la lavorazione del vetro e la preparazione dell’ossidulo di azoto o gas esilarante, Primo ed Enrico sperimentano l’elettrolisi dell’acqua. Una reazione che permette di separare l'idrogeno dall'ossigeno.

Enrico, dubita della corretta esecuzione dell'esperimento e offende Primo, il quale per dimostrare che ha ragione, avvicina un fiammifero al barattolo, provocando un’esplosione che conferma la presenza dell'idrogeno.              ​

Primo Levi è stato uno scrittore, partigiano e chimico italiano, autore di racconti, memorie, poesie e romanzi.

Nato a Torino il 31 luglio 1919 e deceduto sempre a Torino l'11 aprile 1987.

Partigiano antifascista, il 31 dicembre 1943 venne arrestato dai fascisti e mandato in un campo di raccolta di tutti gli ebrei a Fossoli. Nel febbraio dell’anno successivo, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz.

                                          Se vuoi conoscere la storia di Primo Levi vai a questo link 


 

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Se questo è un uomo. Primo Levi

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

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